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A spasso con i bambini nella Valle dell'Olio

Fara in Sabina a Castelnuovo di Farfa, passando per Toffia
 

Un tour di 24 km, adatto a grandi e piccini, nel cuore della Valle dell’Olio, alla scoperta delle tracce dell’antica civiltà contadina sabina, per far conoscere ai nostri figli la storia dell’olio d’oliva DOP e insegnar loro il gusto dei prodotti genuini della campagna. Prezioso alimento citato nelle opere dei grandi poeti del mondo latino, le sue tecniche di coltivazione e di produzione sono tramandate da secoli, fin dall’epoca dei romani, protagonisti questi ultimi dello sviluppo di quella che diventò ben presto l’attività produttiva fondamentale dell’intera zona e che ancora oggi costituisce un tassello importante per l’economia locale.
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immagine della tappa a Canneto (frazione di Fara in Sabina)

Immagine di Canneto (frazione di Fara in Sabina) Il nostro tour nella storia dell’olio d’oliva della Sabina inizia a soli 50 km da Roma, a Fara in Sabina, nel cuore di questa preziosa terra che ha permesso l’evoluzione di una civiltà. Un viaggio nel tempo, dai romani, passando per il Medioevo fino a noi, che abbiamo ancora la fortuna di poter assaporare tutto il gusto di duemila anni di storia. Duemila anni è anche l’età del famoso Ulivone, a Canneto – frazione di Fara - la nostra porta di accesso al viaggio nel tempo. Si tratta di un ulivo secolare classificato come il più antico d’Europa, vero e proprio monumento naturale che ci accoglie fra le sue fronde e ci avvolge tra i profumi e i colori della natura che lo circonda. Nelle vicinanze - nei pressi di Talocci, lungo la valle del Tevere - possiamo visitare anche i resti dell’antica città di Cures, testimonianza della presenza dell’olivo antecedente all’epoca romana. Qui, infatti, durante gli scavi, furono ritrovati semi di olive.

immagine della tappa b Toffia

Immagine di Toffia

Riprendiamo la via Farfense per circa 6 km e raggiungiamo un piccolo borgo perfettamente conservato nel suo splendore architettonico medievale: Toffia, uno dei maggiori produttori dell’olio Dop della Sabina, arroccato su un colle da cui domina la valle dell’olio. In un’antica abitazione in Via della Rocca, nei pressi di Porta Maggiore, visitiamo il Museo Maria Petrucci. Nelle sue cinque stanze espositive, accanto alle interessanti sculture lignee, a pitture che rievocano antichi scenari rurali e a libri sulla storia di Toffia e sul dialetto locale, osserviamo anche tanti oggetti del passato, come il fornello in muratura, i ganci nelle travi ai quali si infilavano le canne per appendere le salsicce, il camino e gli orci, in cui erano conservati l’olio e i legumi.

immagine della tappa c Abbazia di Farfa (Fara in Sabina)

Immagine di Abbazia di Farfa (Fara in Sabina) Dopo aver ammirato il magnifico panorama che si gode dalla piazzetta di Toffia ci rimettiamo in marcia per verso l’Abbazia di Farfa, grandioso esempio di architettura medievale monastica incastonata in splendide vallate di ulivi. E’ nei suoi documenti, in particolare nel fondamentale Registro Farfense, che i monaci fin dai primi anni del Medioevo annotano e si tramandano le antiche tecniche di coltivazione dell’ulivo, tecniche ancora oggi adottate. Non a caso, a dicembre, da oltre 400 anni, le strade del piccolo borgo che circonda il monastero, si animano per festeggiare l’olio nuovo, i prodotti tipici della Sabina e l’artigianato artistico in occasione della famosa “Fiera di Farfa”. Negli spazi esterni dell’Abbazia troviamo anche una grande area per i bambini, con altalene, giochi e panche in legno per un rilassante pic-nic immersi nella natura.

immagine della tappa d Castelnuovo di Farfa

Immagine di Castelnuovo di Farfa

Riprendiamo la Via Farfense per dirigerci a Castelnuovo di Farfa, ultima tappa del nostro itinerario nella valle dell’olio. Qui, dal 2003 è stato allestito, nelle splendide mura del cinquecentesco Palazzo Perelli, il Museo dell’Olio della Sabina. Un percorso espositivo e didattico che ripercorre tutta la storia dell’antica arte di produrre olio eccellente, attraverso curiose installazioni sonore e luminose, proiezioni di immagini di vita contadina, orci settecenteschi, antichi torchi in legno e ferro e strumenti agricoli del passato, per diffondere la cultura e la storia dell’olio d’oliva attraverso un linguaggio squisitamente contemporaneo.

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